domenica 23 maggio 2010

Come piante tra i sassi - Mariolina Venezia

Ho conosciuto come autrice Mariolina Venezia presso l’Auditorium della musica di Roma durante uno degli incontri organizzati con alcuni autori durante la manifestazione "Più libri più liberi" e mi ha molto incuriosita perché è una persona umile, simpatica, autoironica e divertente.
Aggiungo che avrei voluto leggere per prima la sua opera intitolata “Mille anni che sto qui” ma ma mi sono trovat tra le mani questo suo ultimo lavoro intitolato “Come piante tra i sassi” per cui...
Ma entriamo tra le pagine del libro.
Incipit: E tutti questi dove vanno che manca più di mezza giornata all’ora dello struscio? Ma non ce l’hanno un mestiere?
La protagonista di questa storia, che sta in bilico tra il giallo d’indagine poliziesca e la commedia all’italiana, è la Dottoressa Imma Tataranni, sostituto procuratore a Matera.
E’ una donna di non rara bellezza, diciamo che nel romanzo, durante l'interrogatorio di un sospettato, lei stessa immagina che agli occhi di quest'ultimo ella appaia chiaramente come  "un cesso di donna".
Non ha molto intuito professionale né fantasia, la sua elasticità mentale rasenta lo zero assoluto e fa tremare tutti i suoi sottoposti.
La trama.
Tutto ha inizio con l’omicidio di Nunzio, un ragazzo poco più grande della sua giovanissima figlia  e da qui Imma, insieme al bellissimo appuntato Calogiuri, comincia le indagini che la porteranno a scoprire traffici di rifiuti tossici e di reperti dell’antica Grecia rinvenuti nelle campagne della zona.
Il tutto tra i capricci e le stranezze di una figlia adolescente, una serie di impiegati scansafatiche, una madre ormai col cervello fuori uso e una suocera che la detesta.
Devo dire che la figura di Imma non l’ho amata particolarmente in quanto non è brillante, non è arguta, è troppo pignola ed è poco gentile pure con gli animali. Però ha un suo perché, ha dei momenti di “umanità” inaspettati e fa quasi tenerezza perché, in quei casi, riflettiamo sul fatto che il suo possa essere quasi un atteggiamento di difesa.
Mi è piaciuto lo stile di scrittura dell’autrice, molto evocativo e allo stesso tempo scorrevole e caldo.

Alcuni passaggi (due riguardano Diana, la segretaria personale di Imma):


…Diana…nominava la figlia a proposito e a sproposito, come per capacitarsi che esistesse davvero, con grande ammorbamento di Imma, che aveva sempre trovato i discorsi sui figli noiosi almeno quanto quelli sui fidanzati e sui preparativi del matrimonio, superati soltanto dai resoconti sulle vacanze e dalle foto dei viaggi.

• Diana era un’accanita spettatrice di fiction televisive sui corpi di polizia, quelle che negli ultimi anni andavano per la maggiore: poliziotti, carabinieri, RIS, guardia di finanza e vigili, mancava solo la polizia mortuaria e gli esattori delle imposte , chissà se prima o poi avrebbero fatto anche quelle.

• Ida Tortorelli abitava proprio sopra il negozio,come la Cammarota, d’altronde. Sembrava ben informata. Passava tutto il tempo a guardare quello che succedeva di fronte. Di giorno, perché coi prezzi che aveva non è che i clienti facessero a botte. Di notte, per qualche motivo suo che chiamava insonnia.

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