lunedì 14 giugno 2010

La seduzione del vampiro - Raven Hart

William Cuyler Thorne è un vampiro molto antico con alle spalle una vita che comprende una lunga schiera di ammiratrici-schiave, disposte a “donare” il loro sangue al suddetto latin lover in cambio di qualche ora di piacere estremo.
William vive a Savannah e qui è un pilastro della società, ricco, affascinante e molto ben introdotto in tanti affari locali. Il suo trucco è spostarsi ogni cinquanta anni circa ed essere così, ad ogni suo ritorno, l’avo di se stesso.
In compagnia del suo assistente vampiro (in quanto da lui stesso creato) Jack, si troverà però a dover fronteggiare un vecchio nemico nonché suo stesso creatore: Reedrek, il quale vuole avere sotto il suo insaziabile controllo tutto ciò che adesso controlla William.
Come contorno vediamo che sulla sicurezza dei due vampiri “buoni” veglia una fedele coppia di fratelli mutaforma: Reyha e Deylaud che di notte vivono sotto forma umana e di giorno sotto forma canina.
Inoltre abbiamo, naturalmente, le due amate damigelle: Eleanor (per William) e Connie (per quanto riguarda Jack).
Ma  ecco altri ingredienti che rendono più complessa la vicenda: William ai suoi poteri di vampiro associa il vodoo che gli scorre nel sangue da centinaia di anni grazie alla protezione fornitagli in passato da Madam Leela e, nel presente, dalle sue discendenti donne (allo stato attuale l’esperta di vodoo è Melaphia che vive nella casa di William occupandosi di giorno dei suoi affari).
Ho trovato interessante il fatto che la storia sia narrata dai due protagonisti alternativamente, infatti ci sono nel romanzo scene descritte da Jack e altre da William.
La pecca sta nel fatto che per più della metà del romanzo non accade quasi nulla, solo diverse scene di sesso estremo misto a riti di sangue non proprio gradevoli a volte.
Sono troppe le descrizioni di stati d’animo del passato e del presente, ma poche quelle riguardanti luoghi e caratteristiche dei protagonisti.
Trovo William fin troppo tormentato, non emana il fascino del vampiro, mentre ho apprezzato Jack anche perché è un personaggio che all’interno del racconto cresce, cambia idea e si trasforma. Inoltre il suo lato umano ed umoristico è molto spiccato.
Dopo le prime 250 pagine circa, la storia, l’avventura, comincia un po’ a decollare, ma alcuni interrogativi rimangono tali anche dopo la parola FINE.
Ad ogni modo il finale è interessante e lascia presagire, ovviamente, ad un seguito.
Mi spiace solo che lo stile non sia del tutto scorrevole, non che il romanzo sia scritto male, ma c’è qualcosa che rende la lettura lenta. In parole povere non ho mai avuto quella certa voglia di avere un attimo libero per leggere e sapere cosa accade dopo. E’ un peccato perché la trama, di base, mi pare interessante, e sarei curiosa di conoscere gli sviluppi della vicenda (anche se alcune cosette mi sembra che vengano risolte in maniera un po’ “affrettata”)…beh! Vedremo…

Alcuni richiami dal romanzo:

*Queste poche righe scarabocchiate sono state scritte solo come avvertimento, perchè altre creature camminano talvolta in mezzo a voi. Creature che non potete capire nè interpretare. Guardatevi dall'invitare in casa degli sconosciuti.
*...gli umani hanno un talento straordinario nel giustificare quello che vedono con i loro occhi e odono con le loro orecchie. E' una formidabile abilità per restare aggrappati alla sanità mentale. Come ultima tattica di sopravvivenza comunque fa schifo.

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