mercoledì 31 agosto 2011

LA SFIDA DELLA MUMMIA ( Amelia Peabody e la mummia) - Elizabeth Peters

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Incipit: Quando incontrai Evelyn Burton-Forbes lei era sulla strada a Roma…
Primo incontro con la scoppiettante Amelia Peabody. Possiedo questo romanzo da molti anni e non mi decidevo mai a leggerlo. Forse colpa della copertina? Non saprei…
Adesso devo dire che mi sono ricreduta in quanto mi aspettavo un giallo monotono, sebbene le storie ambientate nell’Egitto dei primi del ‘900 mi attraggono sempre.
Amelia eredita alla morte del padre l’intero patrimonio e decide di intraprendere un viaggio che la porterà in giro per il mondo alla volta di quei luoghi che il genitore studiava continuamente quando era in vita. Lui lo faceva da casa, stando seduto in poltrona, Amelia, invece, decide di recarvisi fisicamente.
In maniera del tutto fortuita incontra a Roma la giovane Evelyn, una nobile decaduta in difficoltà. L’animo di Amelia è molto generoso, decide perciò di portare con sè la giovane donna in questo lungo viaggio la cui meta è l’ Egitto.
Ed è proprio in questi luoghi che si svolgono le rocambolesche avventure della nostra eroina che, insieme ai fratelli Emerson (conosciuti in una situazione non certo amichevole) dovrà sventare gli attacchi di una mummia egizia che pare voglia allontanarli dal sito archeologico presso il quale questi ultimi stanno lavorando. Dovrà inoltre gestire l’insistenza del cugino di Evelyn, Mr Lucas, che vuole assolutamente sposare la giovane parente con la scusa  di volerla riabilitare.
Ma sarà proprio questo il motivo? E la mummia è proprio una vera mummia?
Tra scandali amorosi e situazioni divertenti si arriverà alla risoluzione del giallo.
La prima parte è un po’ lenta, forse perché la Peters ci descrive tutto il vissuto dei vari personaggi che sono e saranno poi i protagonisti della serie, ma, successivamente la storia si anima.
Il giallo è piuttosto semplice, però l’ambientazione gioca di certo un ruolo importante. La descrizione dei siti, del lavoro svolto dagli archeologi, delle usanze degli indigeni, dei paesaggi, rendono la lettura molto piacevole e rilassante.
Leggerò i successivi.

Tratto dal romanzo:
“carissima Evelyn, sono più simile a un demonio che ad una santa, e spesso ho l’atteggiamento di un mulo recalcitrante. Com’è bella l’amicizia, che cela la vera natura di una persona cara”

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