mercoledì 18 luglio 2012

DALLA SCRIVANIA DI JACK!

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La società letteraria di Guernnsey
Mary Ann Shaffer

Finito di leggere La società letteraria di Guernnsey di Mary Ann Shaffer. Un romanzo epistolare ambientato nelle Isole del Canale della Manica negli anni conseguenti alla Seconda guerra mondiale. “Tutto parte da uno stratagemma per impedire ai tedeschi di arrestare i miei ospiti a cena (di Amelia) : Dawsey, Isola, Eben Ramsey, John Booker, Will Thisbee e la cara Elizabeth McKenna.[…] Naturalmente, all’epoca, non sapevo nulla dell’impiccio in cui si erano cacciati i miei amici. Non appena se ne furono andati corsi in cantina a bruciare le prove del nostro pasto. Venni a sapere della società letteraria per la prima volta il mattino dopo alle sette, quando Elizabeth si presentò in cucina e mi chiese: “Quanti libri hai?” Ne avevo un discreto numero, ma Elizabeth guardò gli scaffali scuotendo la testa, “Ne servono di più. C’è troppo giardinaggio qui.” E aveva ragione, perché a me piacciono i bei libri di giardinaggio. “Ecco cosa faremo”, disse. “Quando avrò finito con il comandante andremo alla Libreria Fox e compreremo tutto. Se dobbiamo essere la Società Letteraria di Guernsey, facciamo finta almeno di sembrare dei letterati.” […] E questo fu l’inizio. Io conoscevo ogni membro della Società, ma non tutti allo stesso modo. Dawsey era mio vicino di casa da più di trent’anni e tuttavia non mi sembrava di aver mai parlato con lui, sen non del tempo e del raccolto. Isola era una mia cara amica, così come Eben; Will Thisbee era solo un viso noto e John Booker era quasi un sotterraneo, dato che era appena arrivato quando i tedeschi piombarono qui. Ciò che ci accomunava era Elizabeth. Senza il suo incoraggiamento non avrei mai pensato di invitarli a condividere il mio maiale e la Società Letteraria “Torta di Patate” non avrebbe mai visto luce. Quella sera, quando vennero a casa mia per scegliere i libri, coloro che normalmente si limitavano alle Sacre Scritture, ai cataloghi di sementi e alla Gazzetta del Porcaro scoprirono un genere diverso. Fu qui che Dawsey trovò il suo Charles Lamb e Isola incappò in Cime tempestose. Per quanto mi riguarda, scelsi Il circolo di Pickwick, pensando che avrebbe potuto risollevarmi il morale, e così fu. Poi ciascuno tornò a casa propria e si mise a leggere. Cominciammo a incontrarci, all’inizio per tenere in piedi la menzogna detta al comandante, in seguito per piacere nostro. Nessuno di noi aveva esperienze di circoli letterari, perciò ci inventammo le nostre regole: parlavamo a turno di quello che avevamo letto. Dapprincipio cercammo di essere pacati e obiettivi, ma la cosa durò poco e lo scopo degli oratori divenne convincere gli ascoltatori a leggere quel libro. Una volta che due membri avessero letto lo stesso titolo, allora avrebbero potuto discuterne, il che era il nostro maggiore diletto. Leggevamo, parlavamo, discutevamo di libri e così diventammo sempre più uniti. Altri isolani chiesero di partecipare e le nostre serate insieme si trasformarono in riunioni allegre e spensierate. Riuscivamo quasi a dimenticare, a volte, il buio che imperava. Ci incontriamo ancora oggi, ogni quindici giorni. E’ a Will Thisbee che si deve il conferimento alla Torta di Patate nel nome della nostra società. Tedeschi o no, lui non avrebbe preso parte a nessun incontro se non ci fossero state cibarie! Quindi i rinfreschi divennero parte integrante del programma. Dato che allora a Guernsey il burro era scarso, la farina poca, e lo zucchero assente, Will improvvisò una torta di patate: purè come ripieno, barbabietole passate per dare il sapore dolce e bucce di patata per la crosta. Le ricette di Will di solito sono di dubbio gusto, ma questa diventò la nostra preferita.” La storia si svelerà piano piano grazie a Juliet che è la protagonista, che per caso incomincerà ad avere uno scambio epistolare con Dawsey, da qui tutte le lettere compongono il libro e gli eventi, un insieme di dolcezza, fugacità, amore per i libri che fanno evadere e non pensare. Scritto molto bene, ho adorato Kit e Juliet in particolare, frizzante, energica e non banale, aggiungerei anche molto insicura, che come Elizabeth Bennet vedrà coronare l’amore per il suo Darcy.

“Mi chiedo come abbia fatto ad arrivare a Guernsey. Forse i libri hanno un istinto segreto. Cercano una casa, e trovano il loro lettore ideale”.

“Ecco ciò che amo della lettura: di un libro ti può interessare un particolare, e quel particolare ti condurrà a un altro libro, e da lì arriverai a un terzo. E’ una progressione geometrica. Senza altro scopo che il puro piacere”.

“Adoro vedere le librerie e incontrare i librai. I librai sono davvero una razza speciale. Nessuna persona sana di mente di mente potrebbe aprire un libreria o farci il commesso per soldi. La spinta è solo un profondo amore per la lettura e per i lettori. Oltre al privilegio di conoscere le novità editoriali”.

“Ancora oggi mi sorprende che un sacco di persone che vagano tra gli scaffali non sappiano esattamente cosa cercano: vogliono solo dare un’occhiata in giro sperando di trovare un libro che colpisca. Poi, siccome sono abbastanza sveglie da non fidarsi delle belle parole dei risvolti, fanno al libraio le tre domande fondamentali: (1) Di cosa parla? (2) L’ha letto? (3) E’ bello?
Un vero libraio – come me o Sophie – non sa mentire. La faccia ci smaschera sempre. Basta un sopracciglio alzato o una piega della bocca per rivelare che si tratta di un libro di scarso valore; allora il cliente sveglio chiederà un consiglio, nel qual caso lo si obbliga a leggerlo. Se lo legge e lo detesta non si farà più vedere. Ma se invece gli piace sarà cliente a vita”.

P.s. ho saputo da poco che ne trarranno anche un film

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