Incipit: Un uomo delle caverne la mattina si sveglia, fa un
grugnito, piglia la clava e va a caccia. Regolare. Tutto fila come vuole madre
natura e nulla lascia pensare che un giorno la faccenda prenderà un’altra
piega, se si fa eccezione per i tramonti.
Cosa si impara crescendo? Si impara che se da bambino eri
convinto che avresti seguito le orme di Luke Skywalker, se pensavi che saresti
diventato un supereroe e che avresti salvato il mondo, via via che gli anni
passeranno prenderai sempre più consapevolezza del fatto che, forse, mentre
alcuni figli di papà diverranno manager rampanti senza faticare un solo giorno,
tu trascorrerai il tuo tempo cercando di non inseguire i tuoi sogni per
rimanere con i piedi ben piantati a terra e provare a percorrere una strada della quale difficilmente vedrai la
fine.
Vi chiedete chi sia e come si chiami il protagonista di
questa storia? Ebbene la risposta arriva subito. Il protagonista del romanzo ha
il vostro nome, il vostro volto e i vostri stessi sogni nel cassetto, qualsiasi
essi siano. Vi riconoscerete senza ombra
di dubbio nel ragazzo che per darsi un tono si concederà al teatro, alla
scrittura creativa, all’ascolto di musica improbabile (sempre che non facciate
parte di quel gruppo di figli di papà di cui sopra e, allora, non vi
riconoscere in nessuno se non proprio in quei tipi col macchinone che faranno
capolino nel bel mezzo della storia).
Pure voi avete iniziato a scrivere un fantasy di ben
quattrocento pagine del quale vi manca poco più che il finale? Vi è capitato di
creare un surrogato di qualcosa che si è rivelato un pieno fallimento pur di
risparmiare qualche soldo? Avevate degli amici sfigati come voi? Alle
elementari gli avverbi erano un mostro invulnerabile?
In questo romanzo, attraverso una narrazione che definirei “caleidoscopica”,
l’autore ci fa rivivere tanti momenti della nostra stessa vita. Il tutto tra un
mix di sorrisi e risate, anche se, in fondo, tutta la storia rimane pervasa da una
certa amarezza, un male di vivere, che si percepisce, sebbene molto
velatamente, solo a lettura ultimata. Ma non lasciatevi portare fuori strada:
quando ripenserete a questo libro sorriderete di sicuro e vi verrà voglia di
rileggerlo.
Il metodo, o meglio lo stile, col quale ci viene raccontata
la vita di questo personaggio, che un po’ ci rappresenta tutti, l’ho trovato, coinvolgente e intelligente, in
una parola: geniale.
Una voce che rincorre
i propri pensieri e che, delle volte, li supera e li doppia pure, perché sta
già avanti rispetto a quanto ancora sta affermando. Così mi azzarderei a
definire Angelo Orlando Meloni.
Una lettura che mi sento di consigliare tanto ai figli degli
anni ’80 - ’90, quanto alle nuove generazioni.
Come sempre, mi piace trovare quelli che sono i “collegamenti
ipertestuali” (in senso figurato e non letterale), e in “Io non ci volevo venire qui” (tra l’altro
titolo interessante per vari motivi che non vi svelo adesso) ce ne sono
diversi.
Continui ed esilaranti sono i riferimenti a Guerre Stellari
. Ma non mancano diverse citazioni musicali tra cui mi piace riportare qui Sweet
child o' mine (Guns ‘N Roses)(che potete ascoltare grazie al video allegato) , Drunk sincerity (Bad religion) e Another brick in the wall (Pink Floyd).
A questo punto non vi resta che leggerlo e darmi pienamente
ragione ;-)
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